La struttura drammatica di Terza persona duale nasce dalla proporzione tra tragitti, dove ogni percorso rimanda ad un riflesso che si manifesta dopo un certo periodo di tempo.
La composizione di rifrazioni, sorretta anche dall'anatomia delle doppie parti del corpo,
echeggia le dinamiche tra oggetto, occhio e immagine nella riflessione speculare.
Percorse con incedere ritmico, le traiettorie sono modulate sulle forme dei nodi e procedono
tra oggetti diversi, margini propulsivi di attraversamenti dalle proprietà emergenti.
I temi del rispecchiamento e della dislocazione assumono nella gestualità scultorea il miraggio di un ricongiungimento, nella peregrinazione che accosta l'accento sull'immagine dell'immagine di sé all'essere che non si rappresenta.